
MENSILE INTERNAZIONALE DI NAVIGAZIONE

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Editoriale del numero 611
UNA NECESSARIA CONSAPEVOLEZZA
Quel grande pontile chiamato Italia
Cominciamo con un'affermazione che sicuramente suonerà banale e scontata alle orecchie di qualsiasi italiano che abbia un minimo spirito di osservazione. Natura, arte,
cucina, clima: il nostro Paese è l'unico al mondo a possedere, tutti assieme, quelli che sono universalmente considerati come i principali motivi di attrazione per qualsiasi
forma di turismo. Bella scoperta, direte voi, lo sanno pure i sassi. Ma è proprio questa la stranezza. Fino a poco tempo fa, la maggior parte della classe politica non si
era ancora accorta che l'Italia è una specie di meraviglioso pontile attraverso il quale l'Europa diportistica può raggiungere il cuore del Mediterraneo,
traendone felicità e portandovi ricchezza. La buona notizia, infatti, è che c'è stato il primo segno tangibile di una presa di coscienza - beninteso, tuttora
in fase embrionale - rappresentato dall'annuncio che il nuovo redditometro considererà le unità da diporto alla stessa stregua dei camper.
Non è una sfumatura, se si pensa che questa semplice equiparazione farà cadere automaticamente il famigerato "quoziente 7" che trasformava qualsiasi bagnarola in un bene
di lusso. Anzi, di extralusso. Ebbene, è già bastata questa dichiarazione, pronunciata qualche mese fa dal direttore dell'Agenzia delle Entrate,
per rimettere in moto, seppure faticosamente, un mercato interno da anni bloccato più dalla paura e dall'incertezza che dalla mancanza di denaro. Il settore più reattivo
(la parola è grossa, ma accettatela con un pò di ottimismo) è stato quello dell'usato, che però, come spesso accade, ha incominciato a tirarsi dietro quello del nuovo.
Intendiamoci bene, si tratta soltanto del primo spasmo di respiro dopo un drammatico intervento di pronto soccorso. Adesso – cioè subito – è necessario passare alla terapia
vera e propria, quella che nell'editoriale del mese scorso abbiamo descritto nelle sue dieci articolazioni e che, da oggi in poi, continueremo a riproporre in questa pagina,
in maniera più sintetica, come un tormentone. Repetita iuvant, dicevano i nostri padri latini. La cantieristica italiana è letteralmente pronta a scattare.
Ma la paura di una falsa partenza c'è ancora: nella pur realistica previsione di una progressiva - seppure lenta - ripresa, nessuno ancora vuole correre il rischio di riportare
in azienda anche solo una minima parte di quei 20.000 lavoratori che, nell'arco degli ultimi cinque anni, sono stati costretti a restarsene a casa. Perciò, in questa fase di trepida
attesa, si lavora ancora a ranghi ridotti per preparare i modelli che caratterizzeranno il parco nautico del prossimo decennio. Già, perché passata la crisi, nulla sarà come prima.
Quegli stessi cantieri che, soprattutto tra il 2005 e il 2008, cavalcando l'onda dell'eccezionale boom dopato dal leasing "facile", si buttarono a capofitto nella produzione
di imbarcazioni dai quindici metri in su, sono ora orientati verso i cabinati "da famiglia". In particolare, c'è molto fermento per i natanti, tutti esentati dalla cosiddetta tassa-barca,
entrata in vigore a maggio dello scorso anno. I prezzi sono al minimo storico, poiché i listini vengono calcolati - come mai prima d'ora - con il bilancino di precisione. Insomma,
volendo usare la logica degli speculatori di borsa, questo è il momento migliore per acquistare.
Corradino Corbò
Questo testo, se non si riferisce al numero di Nautica correntemente in edicola,
viene pubblicato esclusivamente a fini storici e le opinioni espresse potrebbero
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